21/02/19

Una partecipazione numerosa e attenta al tè delle “Ma-tè-matiche” che ha sfatato il pregiudizio di genere che vede la matematica di dominio maschile e abilità superiore  dei maschi nelle discipline Stem (acronimo inglese che sta per science, technology, engineering, mathematics) considerando le donne più portate alle materie letterarie. 

Non è così. Donne e numeri sono un binomio possibile, anzi brillante. 

Organizzato da  Zonta Club di Cuneo (giovedì 21 febbraio) al relais “Cuba Chocolat”  l’incontro “Ma-tè-matiche” non solo ha evidenziato la secolare discriminazione, ma ha fatto conoscere ed apprezzare la presenza femminile nel progresso delle Scienze Matematiche. 

Come ha ricordato la presidente del sodalizio femminile Lucia Costa Giani, lo scopo era ribadire che non esistono differenze di genere nelle prestazioni matematiche e che occorre superare i pregiudizi e le barriere che la società impone, spesso anche inconsapevolmente scoraggiando le ragazze nei confronti di studi e  carriere scientifiche.

Infatti, ha illustrato la professoressa Gemma Ghigo, già insegnante di Matematica e Fisica in licei della città, alle spalle una collaborazione l’editore Paravia in progetti innovativi di testi scolastici, grande appassionata della materia, la storia ci tramanda solamente una ventina di nomi di scienziate dell’antichità. 

Dopo la brillante stella di Ipazia, nel V secolo, la prima matematica la cui vita sia ben documentata, vissuta ad Alessandria d’Egitto nel IV secolo d.C. A  alla quale sono state dedicate poesie, opere teatrali e anche un noto film, si arriva alla fine del Medio Evo incontrando appena una decina di donne di scienza. 

La spiegazione sta nel fatto che l’istruzione, che risulta fondamentale soprattutto per le materie scientifiche, era preclusa al genere femminile. Abbiamo qualche notizia riguardante i conventi, l’unico luogo dove le donne potevano avere accesso allo studio. Fuori dai conventi solo le poche donne favorite dall’avere un padre scienziato potevano farsi una cultura scientifica”.

Nel 1600 si trovano solo sedici nomi e ancora in questo secolo i contributi delle studiose alla scienza sono ricordati nella dimensione collettiva, come le astronome e le dame di scienza. Nel 1700 i nomi riportati sono 24, e i luoghi di produzione della cultura sono i salotti aristocratici e le corti reali.

Nel 1800 troviamo citate un centinaio di studiose di matematica, ma fino oltre la metà del XIX secolo le donne risultano ancora assenti dalle Accademie e dalle Università. Nel XX secolo finalmente, anche se ancora con difficoltà, le donne incominciano a conquistare la laurea in materie scientifiche e la nomina a docente di Università. 

“Nel 1936 viene istituita la Medaglia Fiels, l’equivalente di un Nobel per la matematica – ha continuato la docente – ma solo nel 2014 il premio viene assegnato per la prima volta ad una donna. A conseguire il riconoscimento, riservato ai migliori matematici under 40, è stata l’iraniana Maryam Mirzakhani, nata a Teheran nel 1977, dove si è laureata in matematica nel 1999″.

Nel 2004 ha ottenuto il dottorato ad Harward, e poi la nomina di docente a Stanford. Sono stati riconosciuti i suoi notevoli contributi nel campo della geometria delle forme inusuali e la scoperta di metodi innovativi per calcolare il volume di superfici iperboliche.

Dunque anche la più alta cima matematica è stata scalata da una donna. Tuttavia le statistiche ci dicono che è necessario continuare l’opera di sensibilizzazione contro gli stereotipi che ancora emarginano le donne dai livelli più alti della conoscenza e della ricerca in ambito scientifico. Uno studio statunitense fatto su un esteso campione statistico ha portato ad ammettere che “semplicemente non esistono differenze di genere nel risolvere problemi matematici, dai più semplici ai più complessi”, ma sono i genitori e gli insegnanti che devono rivedere le loro convinzioni sull’argomento”.

Gemma  Ghigo

Laureata in Matematica all’Università di Torino,  dal  2007 al 2017 è stata segretaria della Sezione AIF Mondovì – Associazione per l’Insegnamento della Fisica -, che insieme ad altre cinquanta sezioni sul territorio nazionale, opera con lo scopo di migliorare ed elevare la cultura scientifica. In tutti gli anni di insegnamento ha supportato la partecipazione degli studenti alle Olimpiadi della Matematica e della Fisica. 

Dal 2012 fa parte del corpo docente dell’UNITRE di Cuneo e nel corso degli anni ha presentato agli associati gli argomenti che più la appassionano: la matematica della natura, il numero d’oro, la figura di Giuseppe Peano, il fascino delle protagoniste della Storia della Matematica, la simmetria nelle opere grafiche di M. C. Escher, la geometria del fiocco di neve, la Storia degli Insiemi Numerici, il mistero dei Numeri primi